Villa Rusciano: perché salvare Villa Rusciano vuol dire salvare i beni pubblici.
Lo scorso 2 aprile, la maggioranza che governa il Quartiere 3 ha dato parere favorevole al piano delle alienazioni, bilancio annuale di previsione anno 2012, bilancio triennale 2012 / 2014 presentato dal Comune di Firenze. Fortemente contraria soltanto Rifondazione Comunista, visto che l’opposizione di destra si è divisa tra contrari, astenuti e assenti al voto. A favore, ovviamente, tutti i gruppi di maggioranza del Quartiere compresi Sinistra e Libertà (SEL) e Italia dei Valori (IDV).
Che i Comuni italiani risentano dei tagli da parte del Governo è di fatto una realtà, praticamente da quando lo Stato ha smesso di considerare i beni pubblici come beni della collettività, e sono diventati merce di scambio.
Deve essere quest’ultima considerazione che ha mosso l’intento del Comune nel considerare Villa Rusciano e il parco adiacente come un bene alienabile, cedibile ai privati per far cassa. Naturalmente il Sindaco non userà mai queste parole ma parlerà di “valorizzazione” o “mettere in vendita un bene con destinazione pubblica” secondo le parole dell’Assessore all’Urbanistica Elisabetta Meucci, presente al Consiglio. Ognuno è libero di usare le parole che vuole ma il significato è uno solo: se il pubblico vende al privato un bene con destinazione pubblica, credete davvero che il privato si sostituirà al pubblico, avendo diversi obiettivi e diverse necessità?. Inoltre, valorizzare per noi è condividere il valore e l’interesse per qualcosa, o piuttosto per qualcun altro monetizzare e quantificare in termini economici un bene?.
Per giustificare quello che secondo noi è uno “scippo” alla collettività, vi parleranno di come Villa Rusciano fosse dimenticata a se stessa, in condizioni di degrado tali da rendere necessario un intervento di dismissione. Come dargli torto? Ma proprio la mancanza di interesse a livello comunale per questa parte di territorio ha permesso una simile condizione, e ora dopo anni passati nel dimenticatoio e nell’incuria da parte dell’Amministrazione, quest’ultima si accorge di avere tra le mani un gioiello, che forse può rendere molto. Un buon amministratore però dovrebbe anche saper far di conto, come qualunque buon cittadino: vendere oggi Villa Rusciano conviene? Quanto sarebbero costati invece i piccoli ma attenti lavori di manutenzione se fossero stati fatti con costanza nel corso degli anni?
Ad oggi comunque ancora nulla è definitivo. Gli atti devono ancora essere approvati in via definitiva dal Consiglio Comunale e c’è ancora la speranza e la possibilità di impedire questa svendita. Non solo è possibile ma anche necessario, in quanto dietro si cela una perfetta strategia consapevole di messa in vendita del patrimonio pubblico locale nella nostra città come in Italia, viste le ultime notizia che giungono dal Governo. Si sappia anche, che quando si arriva a dismettere il patrimonio pubblico questa non è una scelta, ma l’ultimo atto possibile di un Governo o di un’amministrazione locale che evidentemente non sa più che pesci pigliare. Occorre adesso un segnale forte di dissenso!
ALESSANDRO MORANDI, consigliere Quartiere 3 del Partito della Rifondazione Comunista