SE FOSSI UNA BANCA TI AVREBBERO GIA’ SALVATO.
Lavoro per tutt@
Proponiamo un Piano per il lavoro che crei almeno 1 milione e mezzo di nuovi posti, investendo in politiche industriali che riqualifichino le produzioni e le rendano ecosostenibili, nel risparmio energetico e le energie rinnovabili, nell’agricoltura di qualità, nella mesa in sicurezza dal rischio idrogeologico e sismico, nella cultura e nella manutenzione del patrimonio artistico, nel diritto alla salute e nella diminuzione delle liste d’attesa, per creare asili nido e riqualificare scuola, università e ricerca, riducendo l’orario di lavoro e cancellando la controriforma delle pensioni.
Chi + ha + paghi
Oggi in Italia l’1% delle famiglie possiede una ricchezza pari a quella del 60% meno abbiente: oltre 5 milioni di patrimonio a famiglia mentre 9 milioni e mezzo di persone sono sotto la soglia di povertà. Per questo vogliamo sostituire l’IMU con una patrimoniale sulle grandi ricchezze sopra gli 800.000 euro, mettere un tetto a pensioni e stipendi, aumentare le tasse sulle rendite finanziarie e diminuirle per i lavoratori e i redditi bassi, colpire la grande evasione fiscale. Tagliamo le spese militari, dagli F35 all’Afganistan, la TAV in Val Susa e le grandi opere inutili.
Disobbedire all’Europa
Dall’inizio della crisi l’Europa ha finanziato le banche e gli speculatori con i soldi dei lavoratori e delle lavoratrici e con quelli sottratti alla spesa sociale. Questa politica europea aggrava la crisi e ha trasformato l’Italia in un protettorato tedesco. Occorre cambiare strada e per questo è necessario che l’Italia smetta di applicare i trattati europei che distruggono la nostra economia a partire dal Fiscal compact. Invece di fare i servi della Merkel occorre riprendere la sovranità sulla nostra economia disobbedendo alle follie di Bruxelles: vogliamo che sul Fiscal compact e i trattati internazionali decidano i cittadini con il referendum.
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