I nuovi organismi dirigenti di Rifondazione Comunista a Firenze
Ieri sera si è riunito il Comitato Politico Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Firenze che ha eletto a larga maggioranza Carlo Bartoloni come presidente.
Il Segretario, Andrea Malpezzi, riconfermato a dicembre, ha presentato una proposta di segreteria che è stata approvata con 22 voti favorevoli, 14 contrari e 3 astenuti. I nomi sono quelli di Manuela Ciriello, Francesco Draghi, Bernardo Fallani, Dmitrij Palagi e Domenico Stumpo, che si affiancano alla tesoriera Antonella Bozzi e alla Coordinatrice dei Giovani Comunisti di Firenze, Diletta Gasparo. La Segreteria è stata pensata come un organismo operativo, che riesca a garantire efficienza e competenza nei vari settori. Il lavoro dei compagni sarà affiancato da quello di gruppi di lavoro tematici che si formeranno per affrontare, di volta in volta, le questioni e i temi di cui ci occuperemo come partito.
Il lavoro che ci attende è molto e non sarà facile: il contesto nazionale vede le forze che si battono per la realizzazione di una società diversa in difficoltà sempre maggiori. Agli errori fatti in passato e all’oscuramento mediatico di cui oramai siamo oggetto da tempo, si aggiunge la prospettiva di una legge elettorale che di fatto precluderà la rappresentanza delle forze di alternativa. A questo, si aggiunge un contesto provinciale non certo più florido: in vista delle elezioni che interesseranno quasi la totalità dei comuni della provincia fiorentina, la diminuzione dei consiglieri comunali, che si inserisce proprio nel processo che vede lo smantellamento della democrazia in Italia, non favoriranno il nostro compito e le sempre più frequenti crisi aziendali, la progressiva distruzione dei diritti dei lavoratori e la trasformazione del nostro territorio in una “macchina da profitto” ci daranno molto lavoro da fare.
Partendo dalla sfida elettorale europea e dalle imminenti elezioni comunali, ma senza limitare il nostro sguardo a questo, il partito prova a continuare e rilanciare il suo lavoro. Perché i comunisti vengono da lontano ma non hanno ancora esaurito il loro compito.